Day 6 – Nel Nord del Libano. Bcharre, Khalil Gibran e Qadisha (parte I)
8 agosto 2019, Bcharre – inizia il nostro viaggio nel nord del Libano, verso Bcharre con Khalil Gibran e nella valle di Qadisha. Pietà per la nazione piena di credo ma vuota di religione Pietà per la nazione che indossa abiti che non ha tessuto, mangia pane che non ha mietuto e beve vino che non è colato dai suoi torchi Pietà per la nazione che acclama il violento come eroe e considera generoso il corrusco conquistatore Pietà per la nazione che non leva la voce se non durante i funerali, che cerca le glorie solo fra le rovine e che non si ribella dopo che ha piegato il collo…
Day 5 – Beiteddine, Baalbek e lo Chateau Ksara
Il quinto giorno del nostro viaggio libanese ci avrebbe portato alla scoperta di Beiteddine, Balbeek e lo Chateau Ksara. Ore 13.30, Valle della Beeka. “Ed ora..il nostro rosso Reserve du Couvent del 2017!”. Uno dopo l’altro avevamo assaggiato tutti i best selling dell’iconico Chateau Ksara: oltre al rosso, un Blanc de Blancs del 2016, un Sunset rosato del 2018 e per finire un Moscatel. I vigneti di Château Ksara Fondato nel 1875 dai dei Gesuiti algerini, lo Chateau Ksara produce oggi più di 2 milioni di bottiglie. Il 50% di queste raggiunge il mercato estero, in particolare il Regno Unito. Provenienti dalla più fiorente colonia francese, i gesuiti algerini impiantarono…
Day 4 – Verso sud, a Tiro e Sidone
Il quarto giorno del nostro viaggio in terra libanese lo avremmo dedicato a spostarci verso il sud del Paese, a Tiro e Sidone. Ore 12.30, Cafè Cortado – Gemmayzeh Stavo leggendo le pagine de L’Orient-le Jour, convinta di rispolverare il mio francese già ampiamente dimenticabile. Sorseggiavo un espresso al caffè Cortado, in un’accogliente angolo per expat alla ricerca di bio, healthy, book e eco-friendly atmosphere, come indica il gergo che conta. Io, Mario Chiaro, un americano particolarmente in forma e il classico barista coffee-lover “appena tornato da una competizione in Italia”. Era tardi, ero abbastanza nervosa. Avevo cercato di interessarmi particolarmente a quell’articolo sui racket per la ricostruzione di Aleppo,…
Day 3 – Al porto fenicio di Byblos
Il terzo giorno in Libano ci avrebbe portato alla scoperta del porto fenicio di Byblos. “Dovete solo scendere nel vecchio parcheggio per quella scorciatoia, non è molto intuitiva. Ma se seguite le mie istruzioni potrete arrivare alla stazione delle corriere senza dover percorrere tutta Gemmayzeh”. Ci disse di non spaventarci se i muri di quel parcheggio recavano ancora i simboli falangisti e i segni di alcune pallottole. Quel parcheggio era solamente un avamposto durante la guerra civile, ora “era tutto tranquillo”! Era solo abbandonato”. In direzione Byblos Quella mattina mi ero svegliata di buonora, ed ero stata alla reception per pressoché un’ora, una scena che si sarebbe ripetuta più o…
Day 2: I quartieri di Beirut – II° parte
La seconda giornata in Libano ci ha portate alla scoperta dei quartieri di Beirut. Il quartiere di Hamra Avevo letto che tra il 1960 e il 1970 Hamra fosse stata la sede dell’attività intellettuale libanese. Hamra Street era conosciuta come gli Champs Elysees di Beirut. A me sembrava architettonicamente brutta, trafficata, caotica, aggrovigliata in un tessuto di strade distinto solo da molti colori: mercatini di spezie, ortaggi, shawarma fast-foods, panettieri e take-away di Manouche. Sì, faceva un caldo asfissiante, l’umidità era alle stelle, c’era molto rumore ma finalmente sembrava di essere in un quartiere arabo. L’andirivieni in doppio senso di macchine e pedoni, i mercanti che si affannavano ad agganciare…
Day 2: I quartieri di Beirut – I° parte
La seconda giornata in Libano ci ha portate alla scoperta dei quartieri di Beirut. Tra chiacchere e colazioni tipiche libanesi Gemmayze, Achrafieh “Manouche?!” “How don’t you know it? It is religion here in Lebanon”, esclamò il barista del Cafè Em Nazih del Saifi, “Manouche, and Fairouz in the morning”. Era il classico barista sorridente, l’early bird amichevole che rallegrerebbe persino le difficili mattinate ipotese della sottoscritta, il tipo che ricordava che al terribile caffè e thè preferivo ogni giorno un Tropicana fresco, incoraggiandomi ad assaggiare diverse pietanze del menù ogni mattina. Veniva dalla Siria, uno di quei 2 milioni di profughi siriani che il Libano (6 milioni di abitanti) aveva…